I test per le Professioni Sanitarie e per infermieri hanno mietuto stupore più che consensi da parte degli studenti. Incredibile ma vero, alla Sapienza una domanda inserita nei test per l’ammissione chiede i gusti preferiti della “grattachecca” della famosissima attrice romana Sora Lella. Il sindacato studentesco e l’Unione degli Universitari si chiedono come sia possibile conoscere le specialità della bravissima attrice e cuoca romana d’altri tempi. Molti sono i ricorsi e le proteste che verranno scagliati in opposizione alla domanda tanto discutibile. I vertici dei sindacati studenteschi universitari ribadiscono l’inutilità dei quiz per la selezione alle facoltà a numero chiuso.
I test di ammissione per le professioni sanitarie hanno messo in scena domande davvero discutibili e ridicole, con argomenti che sfiorano l’assurdo. La grattachecca di Sora Lella è davvero una domanda sconcertante quanto esilarante, che comunque, come altri quiz assurdi potrebbe decidere il futuro di tanti giovani volenterosi. Il coordinatore nazionale dell’UDU, Michele Orezzi ha fatto sentire la sua voce, sottolineando che lui come tutti gli altri studenti non possono essere giudicati sulle capacità all’ingresso. Gli aspiranti infermieri e tecnici sanitari di domani dovrebbero essere giudicati durante il corso di studi. Questa volta gli studenti sono decisi a fare ricorso tutti in blocco. Le cose devono necessariamente cambiare.
Quest’anno i test per le professioni sanitarie hanno davvero fatto infuriare il comitato studentesco che presenterà, tramite avvocati, ricorsi collettivi per gli esclusi. La grattachecca della Sora Lella non può essere oggetto di domanda. Molti quiz sono sbagliati e non hanno nulla a che fare con il programma proposto per la preparazione ai test. Gli studenti potrebbero essere riammessi giudizialmente al corso di laurea, facendosi attribuire un punteggio per le domande mal formulate. Il Ministero della Pubblica Istruzione e la commissione giudicatrice e correttrice dei test avranno una bella gatta da pelare, ma almeno per una volta speriamo che a spuntarla siano gli studenti.