Sokurov Leone d’Oro a Venezia con Faust

Sukorov vince a Venezia il Leone d'oro con Faust.

Sokurov è il vero eroe rinascimentale, rivisitato nel 2011. Secondo il regista la vera arte, la più completa è nel Cinema. L’arte cinematografica è quella che è in grado di descrivere perfettamente paesaggi, stati d’animo, movimento, pensieri e parole. Più della staticità del quadro. Più dell’artefizio del teatro.

Sukorov decide di rivivere i grandi drammi rinascimentali interpretando una volta Goethe, una volta Dante. Sì, avete capito bene Dante Alighieri arriverà al cinema. A interpretarlo Sukorov che ama ostentare e provocare con le sue scelte cinematografiche, ma anche farci riflettere.

Perché la vera sfida non è per il regista Sukorov che interpreta una volta Goethe e una volta Dante, ma per gli spettatori che non devono limitarsi a osservare, piangere o ridere trascinati dall’enfasi del racconto. Ma devono capire. Devono riflettere. Come rifletterebbero di fronte a un romanzo di Faust o a una opera di Puccini. E il regista deve partire da qui. Dalla riflessione, dalla capacità di tradurre in movimento e dialogo un racconto che sa far riflettere.

Il Faust che gli è valso il Leone d’oro a Venezia, è l’ultima opera del regista introspettivo Sukorov.
La scenografia nel film sembra trascinarci dentro strade strette ed anguste, bettole improbabili nella Cracovia del 1520. Faust è il racconto della lotta tra il bene e il male, quando l’uomo vuole essere quello che non può essere, vuole salire a un livello superiore, che non gli è concesso. Sukorov descrive perfettamente la lussuria, con importanti scene di godereccia vita quotidiana, ma anche la natura selvaggia e indomabile dei territori sconvolti dalla guerra.

Sukorov osserva con sguardo fermo la mente umana, la meraviglia della natura e il cuore dell’uomo, come è tipico fare nelle sue opere. A questo punto siamo curiosi di vederlo interpretare Dante Alighieri nella Divina Commedia. Di sicuro c’è ’he saprà far parlare di se.

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