La serie A propone, alla terza giornata, che poi sarebbe in effetti la quarta di calendario, un interessante incontro tra Ficcadenti e Mangia, praticamente le due isole a confronto.
Il Cagliari guida la classifica a punteggio pieno dopo aver battuto la Roma, in trasferta, e il Novara in casa, e ora dovrà affrontare al Barbera il Palermo di Mangia, che ha sconfitto l’Inter alla nella prima partita dell’anno.
Il Cagliari in vetta nelle prime giornate non si trovava sin dai tempi dello scudetto, quando gli uomini di Scopigno, si aggiudicarono il campionato, unica volta nella loro storia. Era tutto un altro Cagliari, era il Cagliari dei vari Albertosi, Cera, Niccolai, Domenghini, Nenè, e Riva, una squadra di campioni. L’attuale, invece, è una squadra normale, che sa bene che il fatto di essere in testa alla classifica è una condizione del tutto transitoria, ma sufficiente per far rivivere ai tifosi un po’ della gloria di un tempo.
Avere sei punti in classifica, essere partiti praticamente in vantaggio sulle dirette concorrenti, permette a Ficcadenti di lavorare con serenità e alla squadra di giocare senza eccessive pressioni.
Il Palermo, dal canto suo, dopo il brillante risultato contro l’Inter, è inciampato a Bergamo, come del resto in un certo senso aveva presagito Zamparini che sa, per esperienza, che dopo un buon risultato con una grande, il Palermo incappa in un sconfitta. Sperava di interrompere la tradizione negativa, ma l’impresa, per così dire, non è riuscita a Mangia, che ora dovrà ora affrontare un Cagliari carico e motivato.
Il tecnico del Palermo che ha conquistato Zamparini, non potrà contare su Alvarez che sulla fascia non ha praticamente sostituti di ruolo ma, ad ogni buon conto, non pensa di abbandonare il 4-4-2. Dovrà fare di necessità virtù, anche perché non intende rivoluzionare il sistema di gioco per non creare confusione.