Scandalo pedofilia nella Chiesa Cattolica, una delle vittime italiane Diego Arturo Borrelli ha chiesto giustizia o ha annunciato che si ucciderà a piazza San Pietro. Ha denunciato di aver subìto abusi da parte di un prete della diocesi napoletana nel 1989 quando aveva 13 anni.

Sul braccio destro, Arturo si è tatuato una bilancia simbolo di giustizia con una spada simbolo di lotta.
«Non mi arrenderò fino a che Papa Francesco non manderà via il cardinale Crescenzio Sepe colpevole di grave negligenza, perché non ha dato seguito alle mie denunce presentate dal 2010 al 2014, mi ha fatto perdere il lavoro e ha tentato di insabbiare la vicenda. Don Silverio Mura ha continuato, in un’altra parrocchia del Nord Italia, ad esercitare l’ufficio pastorale a contatto con altri bambini».
L’avvocato Carlo Grezio ha affermato: «La Dottrina per la Congregazione della Fede ha aperto un processo che si terrà a Milano e ci ha fatto sapere, tramite un incaricato del Vaticano, che il sacerdote è stato sospeso e che verrà avviato il procedimento davanti al Tribunale ecclesiastico regionale di Milano».
A rasserenare Arturo è arrivato nei mesi scorsi l’incontro con Papa Francesco. «Il Santo Padre mi ha ricevuto in una breve udienza privata – ha raccontato Arturo – e mi ha chiesto scusa per gli errori commessi. Io lo ringrazio ma gli chiedo di rimuovere Sepe dall’incarico in base alla lettera apostolica, in forma di “Motu Proprio”, come una Madre amorevole».
L’11 settembre della Chiesa Cattolica, come ha dichiarato Padre Georg in merito ai tantissimi casi di pedofilia denunciati e insabbiati, sta facendo tremare il Vaticano. I casi di preti e vescovi pedofili giungono da ogni parte del pianeta. Denunce e accuse gravissime e pesantissime nei confronti di preti e vescovi pedofili stanno emergendo in questi ultimi tempi con grande eco mediatico in tutto il mondo, un po’ meno in Italia. In Cile è stata pubblicata la lista dei preti pedofili. Lo stesso dicasi in Germania.