Pochi giorni fa i NAS di Latina hanno colpito per la seconda volta in pochi giorni nel segno: dopo aver sequestrato 45 tonnellate di pomodoro, è toccato all’Azienda U.S.L. di Frosinone finire sotto torchio: un danno erariale ha colpito l’azienda ospedaliera e il sospetto dei Comando dei Carabinieri si fonda su un pagamento eccessivo a determinati medici. L’accusa è di aver corrisposto somme di denaro eccessive per delle prestazioni regolari a margine di ordinaria attività, mentre la voce a bilancio riguardava delle prestazioni eccezionali e temporanee.
I militari che sono intervenuti nel caso spiegano in una nota che la Procura Regionale presso la Corte dei Conti ha convocato ben 20 tra dirigenti e componenti del collegio e funzionari dell’A.U.S.L di Frosinone per meglio comprendere come si siano svolte queste vicende e giustificare l’indebito pagamento ai medici per le loro prestazioni ordinarie. Inoltre l’accusa evidenzia anche il mancato controllo in determinati operati dell’Azienda, tra cui quello di aver inserito a registro una voce non corretta.
Le indagini parlano di addirittura 150 medici che si sono ritrovati, non loro malgrado, in questa situazione beneficiando di una busta paga che arrivava a cifre che oscillano tra i 15000 e 18000 euro contro la somma stipendiale che dovrebbe regolarmente ammontare a 3500. Questi straordinari, secondo sempre i calcoli avanzati dai NAS, avrebbero portato all’azienda sanitaria ben 10 milioni di euro di esborso in un lustro: un aumento vertiginoso per la gestione ciociara che nel 2001 vedeva questi dati assestarsi al milione di euro. L’indagine quindi chiarisce anche la durata della truffa, che dovrebbe arrivare a ben 11 anni compreso quello in corso.
Situazioni gravi per la nostra Sanità, gà abbastanza invischiata in situazioni non piacevoli: inoltre molte delle cifre remunerate erano indicate per piccole cliniche dismesse o per orari notturni in strutture non causalmente connesse con la riduzione delle liste d’attesa.