Omicidio Melania Rea, ultime notizie: Salvatore Parolisi potrebbe esser stato aiutato da un complice? Una indiscrezione, forse solo un’ipotesi o, addirittura una certezza, quella che sta scuotendo gli inquirenti che indagano sull’omicidio della giovane di Somma Vesuviana. Un complice, forse un amante o un collega, avrebbe aiutato Parolisi a depistare le indagini e, probabilmente, ad effettuare azioni di vilipendio sul cadavere di Melania Rea.
Le ultime notizie provenienti dalla procura lasciano spazio ad ipotesi varie. L’attenzione degli inquirenti si concentra sui tentativi, post mortem, di depistare le indagini. Perché tornare sul luogo del delitto (il bosco di Ripe di Civitella dove è stata trovata Melania Rea) e infliggere colpi post mortem al cadavere? Perché “disegnare” una svastica e conficcare una siringa nel braccio della giovane di Somma Vesuviana?
Il motivo appare chiaro: un tentativo, alquanto maldestro e grossolano, di depistare le indagini. Ma a compiere questi scellerati atti non sarebbe stato Salvatore Parolisi, bensi’ un complice. Che sia stata un’amante? O un collega della caserma dove operava il caporalmaggiore? A confermare l’ipotesi dell’esistenza di un complice ci sarebbe la stessa ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Parolisi.
Nel testo, infatti, si legge quanto segue: “Si tenga conto della concreta possibilità che nella fase di vilipendio del cadavere Parolisi sia stato aiutato da terze persone o possa aver incaricato taluno per compiere tale azione; e si ricordi ancora di come il Parolisi abbia chiesto ai suoi colleghi di lavoro di non rivelare le sue pregresse frequentazioni sentimentali”.
Sapremo ai la verità su questo terribile omicidio? L’eventuale complicità verrà a galla, prima o poi? Difficile dirlo. La speranza è che gli investigatori abbiano raccolto prove ed elementi importanti nei numerosi rilievi fatti nel bosco di Ripe di Civitella.