Italiano con 103 ovuli di coca nello stomaco muore in Perù

Un italiano con 103 ovuli di cocaina nello stomaco è morto in Perù, a seguito della rottura di uno degli ovuli e conseguente overdose letale di coca.
E’ sempre più frequente che degli europei, in particolare spagnoli e italiani, diventino corrieri della droga. Con la crisi economica che attanaglia in particolare la Spagna e anche se decisamente in maniera meno grave l’Italia, il trasporto di droga sembra, per alcuni rappresentare un ottimo modo per raggranellare qualche soldo, dai 3000 ai 5000 € a viaggio a consegna avvenuta, il che non è poco, ma non è nemmeno quella cifra che cambia la vita tale da far passare in secondo piano, per qualcuno, i gravi rischi che si possono correre, e la morte Roberto Palazzoni, 44 anni, da Perugia,  ne è la prova evidente.

Gli ovuli presenti nello stomaco si possono anche rompere, cosa che è appunto capitata allo sfortunato corriere perugino, e in qual caso non vi è praticamente quasi nulla da fare. La fuoriuscita della coca causa una massiccia overdose che non da via di scampo.
Infatti, il povero Roberto Palazzoni è stato trovato dai vigili del fuoco locali, riverso e privo di conoscenza ai bordi di una strada di Cusco, la città peruviana alle porte del Machu Pichu, la straordinaria citta’ perduta degli Incas. Portato in ospedale, i medici gli hanno diagnosticato un aneurisma celebrale e li è morto dopo due giorni di agonia. Solo in un secondo momento lo staff sanitario si è accorto della presenza dei cento e più ovuli pieni di coca nel suo stomaco.

Ma i rischi che corrono i corrieri non sono solo questi.  In caso di inconvenienti che possano mettere a rischio, non la vita del corriere, ma la coca, i commercianti di morte non si fanno nessun scrupolo ad usare qualunque mezzo per recuperare il carico, anche a costo di dover aprire il malcapitato corriere. Ma ne vale veramente la pena?