Il Milan non approfitta del passo falso della Juve, fermata da un Siena che si dimostra sempre più una vera bestia nera per le grandi. I rossoneri, fermati dal Napoli sul loro terreno, devono recitare il mea culpa anche per colpa del momento di follia di Ibrahimovic che si fa espellere con un rosso diretto per aver dato uno schiaffo ad Aronica a gioco fermo. Ibra, che non è nuovo a certe intemperanze, rischia di pagare caro questo suo gesto, ma più che a lui, costerà caro al Milan che è impegnato nella rincorsa ai bianconeri che guidano la classifica.
Certo, non è detto che in 11 i rossoneri avrebbero potuto superare gli uomini di Mazzarri, ma certo con Ibra in campo, il Milan è un’altra cosa.
La Juve, dal canto suo, recrimina per un rigore non concessole per un fallo di mano in area da parte di un giocatore del Siena, e subito ha fatto la voce grossa, per bocca del suo dirigente Marotta, che chiede rispetto e attenzione. Marotta, evidentemente, ha la memoria molto corta, visto che questo è in effetti il primo torto arbitrale subito dalla Vecchia Signora, a fronte dei tanti discutibili episodi favorevoli che le sono capitati, uno su tutti, il pareggio conquistato insperabilmente e immeritatamente a Napoli, ma viziato da un fallo non fischiato dall’arbitro.
Del resto il rispetto ce lo si conquista con le azioni e con i comportamenti corretti, certamente non è una cosa dovuta per blasone, a prescindere.
Marotta dovrebbe pensare, per esempio, che tra tutte le squadre che si trovano ai primi posti, quella a dover pretendere maggior rispetto è l’Udinese, grazie al suo bilancio particolarmente virtuoso e mai in rosso. Spendendo circa 200 milioni di euro in una sola stagione, euro che vengono da ricapitalizzazioni della proprietà e non da una gestione oculata, è facile fare la squadra forte e in grado di vincere. Il rispetto non si valuta in base a quanto speso, semmai in base a quanto risparmiato. Il tutto alla faccia del Fair Play finanziario.