Il 2020 è l’anno del 5G: è davvero dannoso per la salute?

Il 2020 è l’anno del 5G. Ma è davvero dannoso per la salute? Il 5G sostituirà definitivamente il WiFi? Sono soltanto fake news o c’è un fondo di verità? Su queste tematiche ci sono state diverse indiscrezioni e rumor infondati negli ultimi tempi. Cerchiamo di fare chiarezza.

5G – Foto: Pixabay.com

Innanzitutto con il termine 5G (acronimo di 5th Generation) si indicano le tecnologie e gli standard di quinta generazione successivi a quelli di quarta generazione con prestazioni e velocità superiori a quelli della tecnologia 4G/IMT-Advanced che l’ha preceduta.

Il 5G è dannoso per la salute? Un tema spinoso, che è sempre molto presente e dibattuto sui social e sulla carta stampata. Le voci sono sempre contrastanti, ma occorre prestare attenzione a ciò che ha detto l’Istituto Superiore di Sanità in una nota: “Al momento, non è possibile formulare una previsione sui livelli di campo elettromagnetico ambientale dovuti allo sviluppo delle reti 5G. Se da un lato aumenteranno sul territorio i punti di emissione di segnali elettromagnetici, dall’altro questo aumento porterà a potenze medie degli impianti emittenti più basse. Un’ulteriore riduzione dei livelli medi di campo sarà dovuta alla rapida variazione temporale dei segnali. Una valutazione adeguata dell’impatto di questa nuova tecnologia potrà essere effettuata solo a seguito di una conoscenza dettagliata delle caratteristiche tecniche degli impianti e della loro distribuzione sul territorio”.

La rete 5G porterà dei benefici, tra cui un bassissimo tempo di latenza. Sarà questa la forza della quinta generazione, una sorta di real time nella comunicazione tra due punti distanti migliaia di km, capace di scambiare informazioni in modo pressoché istantaneo. Ma con molta probabilità non comporterà la fine del wi-fi anche perché dalla sua messa in funzione dovranno passare almeno diversi anni perché il pianeta possa usufruire interamente della rete di quinta generazione.