La gravidanza e l’alcol sono due cose da considerare agli antipodi. Durante lo stato di attesa, la futura mamma deve evitare assolutamente di ingerire alcol per non causare danni al feto. E’ concesso solo qualche bicchiere di birra per permettere una maggiore produzione di latte al seno. Secondo un recente studio italiano bere alcolici in gravidanza causerebbe danni cerebrali al nascituro. E’ bene cercare di aiutare le donne e quindi le future mamme in questo momento così delicato della loro vita, dispensando consigli e divieti medici per avere il comportamento più giusto. Solo così si riuscirà a preservare la salute del neonato. Le donne in stato interessante devono assolutamente evitare il fumo e l’alcol.
Gravidanza e alcol non legano secondo lo studio italiano pubblicato nel prossimo numero di Acer. Esso parlerà della consapevolezza sulla sindrome feto alcolica e arà presentato in occasione della giornata internazionale dedicata al disturbo in questione. Coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con 7 centri neonatologici italiani, la ricerca italiana si è preoccupata di calcolare i rischi per il bambino quando la madre assume bevande alcoliche durante i nove mesi di gestazione. L’assunzione di alcol in questo periodo sarebbe in grado di generare al feto problemi al sistema nervoso centrale, provocando ritardo mentale o disturbi del comportamento.
Per capire i rischi del connubio gravidanza-alcol, gli scienziati hanno utilizzato un biomarcatore, l’etilglucuronide, per analizzare le prime feti di oltre 600 neonati. Attraverso gli esami si è potuto riscontrare che nelle feci erano presenti tracce di alcol. Circa il 7,6% dei neonati italiani sono esposti da madri incoscienti o sbadate all’alcol durante il periodo di attesa. Birra o vino, invece, devono essere assunti una volta ogni tanto. Ancora non si conosce la corretta dose alcolica da evitare e non ci sono soglie minime garantite, perciò è importante per la salute del neonato essere prudenti nel bere. Lo studio italiano ha fatto fare un grosso passo avanti nella diagnosi della sindrome feto alcolica, in quanto prima ci si basava sull’interpretazione o sull’esperienza del medico. Un passo in più per il benessere dei più piccini.