L’inchiesta di Milano, coordinata dal pm Antonio Sangermano, con l’ausilio del nucleo investigativo dei carabinieri, ha portato all’arresto di 12 persone, tra cui anche tecnici che lavorano per l’azienda Mediaset: il reato contestato sarebbe di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche volti noti dello spettacolo, che però per svariate ragioni di sicurezza e privacy, non vengono elencati nel filone dell’inchiesta. I tecnici spacciatori, si rivolgevano sopratutto a personaggi “vip”, volti noti all’interno di Mediaset, in quanto era il luogo più “sicuro”, dove poter commercializzare la merce. I clienti vip, se la caveranno con una sanzione amministrativa, in quanto uso personale, mentre i tecnici indagati, dovranno rispondere non solo di spaccio ma anche di alcuni legami con la criminalità organizzata.
Mediaset si dice totalmente estranea ai fatti, e nel fascicolo dell’inchiesta compare come parte lesa.L’inchiesta va avanti dal 2009, e si muove su un’indagine antidroga più ampia di quello che si pensa e che e vede coinvolti anche i tecnici di Mediaset, in questa attività per nulla occasionale, anzi sistematica e autonoma, che va avanti da anni ormai.