Accade a Ravenna, dove un maresciallo dei carabinieri è stato condannato per aver falsificato il suo momento di malattia. Congedatosi dal lavoro per problemi di salute, invece di restare a letto alle prese con antibiotici e antipuretici, si è dedicato alle passerelle della moda: il certificato medico presentato, inoltre, non lasciava intendere nulla di falso e sembrava totalmente vero. Peccato che sia stato proprio un collega a beccarlo mentre a Punta Marina Terme sfoggiava la sua prestanza fisica indossando un abito da sposo: tra i flash dei fotografi è subito scattata la segnalazione e poi l’arresto, dopo che ieri è stata emessa la sentenza di condanna.
Tre mesi di cella ora spetteranno al 43enne militare dell’arma, di origine toscana e attualmente in servizio in quel di Forlì, ma precedentemente attivo a Ravenna, come detto poc’anzi. L’ufficiale è accusato, in base al verdetto emesso dai magistrati, di truffa militare e simulazione aggravata di infermità, che rappresentano una duplice violazione al codice militare di pace comportando così un’ipotesi di reato. La proposta della procura militare era addirittura di 9 mesi giustificando che un militare dell’Arma dovrebbe avere un comportamento irreprensibile ed etico: la decisione però alla fine è stata ben più lieve. A patteggiare sono stati gli avvocati Giuseppe Della Casa e Gabriele Sangiorgi, che hanno cercato di minimizzare l’accaduto, senza però smentirlo. Si è optato quindi per la mezza misura, trovando la virtù nel medio, impartendo i tre mesi di cui sopra al maresciallo.
Al militare verrà concesso di mantenere anche il suo posto di lavoro e la qualifica di maresciallo capo: tutto sommato, quindi, una pena non eccessiva per l’uomo che, terminati i tre mesi di inferno, potrà tornare ad esercitare la propria professione. L’accaduto, nel 2008 quindi tre anni fa, sicuramente gli resterà impresso nella mente e siamo sicuri che difficilmente falsificherà un certificato medico in futuro.