Il Napoli continua ad essere una delle squadre più attive del calciomercato estivo: la squadra partenopea dovrà sostenere il duro impegno della Champions League, alla quale accederà direttamente dai gironi essendosi classificata come terza squadra del nostro campionato, e non avrà quindi il tempo di rodare la squadra a livello europeo nei Preliminari, cosa che invece farà l’Udinese.
Il calciomercato del Napoli è partito subito col restyling del centrocampo: Gokan Inler, dopo un tira e molla di proporzioni esagerate, ha lasciato Udine per accasarsi al San Paolo, mentre Marco Donadel, svincolato dalla Fiorentina, e Samir Dzemaili, arrivato dal Parma, l’avevano già preceduto. Insieme con loro non poteva mancare anche un esterno di qualità ed esperienza: Mario Alberto Santana, conteso fino all’ultimo con la Juventus, alla fine ha preferito il turnover europeo degli azzurri piuttosto che quello esclusivamente dedito al campionato della Vecchia Signora. Non meno importanti gli interventi in difesa dove il calciomercato del Napoli ha spinto molto sugli esteri: insieme con Angel Britos, arrivato dal Bologna, acquistato anche il giovane Fernandes, in arrivo dalla Spagna, che insieme con Ruiz potrà rinnovare completamente il trittico della retroguardia, con Hugo Campagnaro e Paolo Cannavaro pronti ad offrire man forte.
L’ultimo tasselllo da rivedere è proprio l’attacco: José Sosa partirà alla volta del Metalist a titolo definitivo e Walter Mazzarri si ritroverà con quattro attaccanti – Lavezzi, Cavani, Maresca, Lucarelli – di cui due di ritorno dalla Copa America, terminata ieri sera con la vittoria dell’Uruguay per 3 a 0 sul Paraguay. Lo stesso Cavani ha già avvisato di aver bisogno di una vacanza dopo aver trascorso il mese di luglio nel calvario dell’infortunio. Serve quindi un sostituto, un vice che possa far rifiatare Cavani: il nome più possibile è quello di Antonio Floro Flores, che tornerebbe nella propria città natale dopo la parentesi a Genova, che non si ripeterà per volontà di Enrico Preziosi. L’Udinese però non vuole cederlo a titolo definitivo, bensì in comproprietà per remunerare ancora sulle cessioni: i 26 milioni di Sanchez non sono bastati a quanto pare.