I bambini sono sempre stati tra le vittime principali del virus Hiv/Aids. Il virus, di solito, viene trasmesso al piccolo dalla madre, durante la gravidanza o il parto. In altri casi anche durante la fase di allattamento del neo nato. La malattia, o virus, è sempre esistito fin dall’epoca dei primati, e continua tutt’oggi a colpire una buona parte della popolazione.
Ieri l’ennesima conferenza sul tema, l’Internation Aids Society-Ias 2011. Tenutasi a Roma, la conferenza trattava i casi più noti e gli obiettivi da raggiungere o superare per ostacolare ed evitare la nascita di questo pericolosissimo virus. Tra le nazioni più colpite emerge l’Africa, dove ogni giorno le vittime di questo virus arrivano a sfiorare il migliaio e cosa ancora più grave, non ci sono strutture o farmaci necessari per curare le famiglie sfortunate.
Da questi dati nasce il nuovo obiettivo dell’Unicef, ossia arrivare ad una generazione di bambini liberi dal virus entro il 2015. Obiettivo molto ambizioso ma sicuramente di elevata importanza per il bene comune e il bene dell’umanità. A discuterne, troviamo il direttore dell’Unicef relativo al programma Hiv/Aids, Jimmy Kolker, il quale annuncia che non servono tantissimi soldi e nemmeno eclatanti scoperte scientifiche, ma solo un impegno costante e a livello globale. Altro numero scoraggiante, è che sui 23 farmaci a disposizione per curare la malattia, solo 11 possono essere usati sui bambini.
Altra nota triste, è la grande distanza tra i Paesi Poveri e l’Occidente. Come già leggermente anticipato, è proprio nei Paesi Poveri dove ci sono più vittime in assoluto, e fatto ancora più triste è che proprio lì che mancano i servizi opportuni e le strutture adeguate. Una situazione da rettificare al più presto possibile.
Nel frattempo è stato presentato un nuovo programma per le donne colpite dal virus. Denominato “She” si pone l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle vittime e cercare in tutti i modi possibili di prevenire la malattia. La prevenzione, infatti, è vista come la mossa più astuta per combattere l’Aids.